Arte Terapia: l’arte che cura ai Musei Civici di Treviso

Alla domanda cosa si intende per arte terapia, al di là di qualche facile deduzione, sarebbero forse pochi coloro in grado di rispondere in maniera più completa.

Proviamoci.

L’arte terapia viene definita come “l’insieme delle tecniche e dei metodi che utilizzano le attività artistico-creative come mezzi di aiuto al recupero ed alla crescita dell’individuo nella sua sfera emotiva, affettiva e relazionale”, parola di Google.

 

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L’arte terapia nasce tra gli anni ’40 e ’50 con lo scopo di aiutare i reduci di guerra nel superare i traumi riportati a causa dei conflitti.
La persona, infatti, se messa davanti a una determinata immagine, attraverso la guida da parte di uno specialista (arte terapeuta) coadiuvato da psicologi o psichiatri, può iniziare ad elaborare eventuali esperienze violente e con il tempo riesce a guarire da esse.

In Italia, il primo vero e proprio manifesto di arte terapia è stato pubblicato nel 1991 da Nicola Velotti grazie anche alla collaborazione di Camillo Capolongo.

La parola “magica” all’interno di questo processo è sicuramente empatia: in altre parole la capacità di immedesimarsi e comprendere a fondo, in maniera immediata, le emozioni di un’altra persona. L’arte è esattamente questo e l’arte terapia si rivela essenziale per decifrare meglio le doti comunicative, riconoscere la propria emotività, individuare i traumi e anche condividere con altre persone ciò che viene fuori, creando una comunità d’ascolto.

Recentemente, proprio in concomitanza con la riapertura post Covid, i musei civici di Treviso hanno organizzato una serie di incontri gratuiti curati da Sabina Ferro e Ilaria Simeoni, dal titolo “Arte specchio dell’anima”, incentrati sull’arte terapia.

 

Courtesy of Finestresullarte.info

 

Saranno quattro gli appuntamenti (19 e 26 Febbraio, 5 e 12 Marzo) nei quali i partecipanti guidati nell’analisi di determinate opere d’arte potranno “utilizzarle” da specchio.

“Arte specchio dell’anima” è l’esempio perfetto di come l’arte diventi portavoce e interprete dell’individualità di ognuno di noi.