“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”
#MercoledìFilosofico #4

“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”

Ci sorprende con queste parole lo stoico filosofo romano Seneca, che propone una dipendenza della fortuna dalla preparazione da un lato e dall’opportunità dall’altro.

Ragionamento perfettamente razionale, che tuttavia contrasta con la visione che comunemente abbiamo nella quotidianità culturale di Roma: nel pantheon degli dei, Fortuna rappresentava infatti la dea del caso e del destino, della buona (ma anche della cattiva) sorte, che riprendeva tratti della greca Tyche ma è probabile che al contempo derivasse dall’antico culto italico.

 

Dosso Dossi, Allegoria della Fortuna – Courtesy getty.edu

 

Legata alla figura del re Servio Tullio, che le dedica numerosi templi nella città, è spesso raffigurata con attributi quali il timone, il globo o la cornucopia. E proprio quest’ultima appare nell’ “Allegoria della Fortuna” di Dosso Dossi: ricolma di frutta a simboleggiare l’abbondanza, si accompagna a un drappo dorato come agitato dal vento, che richiama proprio la mutevolezza della sorte, insieme alla bolla su cui è seduta e al calzare spaiato.

La donna è n compagnia della figura maschile che personificherebbe il Caso, con dei biglietti e un’urna a ricordare la tradizione delle antiche lotterie civiche, e insieme sembrano comunicarci proprio il messaggio (contrario) del carattere transitorio della prosperità.

 

Jacopo Ligozzi, Allegoria della Fortuna – Courtesy uffizi.it

 

Dal Getty Museum dove è ospitata, agli Uffizi dove troviamo un’altra “Allegoria della Fortuna” per mano di Jacopo Ligozzi o all’Accademia di San Luca, nelle cui collezioni rientra “La fortuna con la corona in mano” di Guido Reni, troviamo la Fortuna nel suo essere divinità, che ci piace mantenere come idea, anche quando preferiamo credere alla dichiarazione di Seneca.

 

Guido Reni, La fortuna con la corona in mano – Courtesy accademiasanluca.eu