Emilia Romagna: anche il patrimonio culturale affronta le conseguenze dell’alluvione

Dopo la disastrosa alluvione della scorsa settimana in Emilia Romagna, è iniziata la conta dei danni anche per il patrimonio culturale regionale. Oltre quaranta le segnalazioni da parchi, musei, teatri, archivi di Bologna e delle province romagnole che sono stati travolti dall’emergenza, con Faenza e Ravenna tra le città più inficiate. 

I danni nella Chiesa di San Francesco a Faenza

A Bologna, ai Giardini di Villa Spada si registrano gli effetti di una frana, mentre al Museo Medievale, con il piano interrato allagato, sono in corso le operazioni di aspirazione dell’acqua, senza tuttavia conseguenze per le opere. Sugli Appennini sono i parchi e i giardini storici ad essere stati più colpiti dell’emergenza, con frane, sradicamenti, allagamenti e inondazioni. 

Come già accennato, la situazione più critica si registra per Faenza (Ravenna) e per il suo distretto della ceramica: il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni, con un allagamento del seminterrato contenente 1.800 opere fra ceramiche e tele. Il Museo internazionale della Ceramica in Faenza si è reso disponibile per dare ospitalità, negli spazi dei propri laboratori di restauro, al patrimonio ceramico danneggiato. Colpiti dall’alluvione anche il Museo Zauli, la Biblioteca Manfredoniana e la Chiesa di San Francesco.

A Lugo (Ravenna) l’Archivio Fotografico è andato sott’acqua con parziale pregiudizio per i beni fotografici; l’acqua ha raggiunto in modo pesante anche il Teatro Rossini con danni consistenti che andranno accertati.

Preoccupa la situazione di Cesena, dove si sono registrate infiltrazioni nella Biblioteca Malatestiana (patrimonio UNESCO), mentre la situazione nell’Abbazia di Santa Maria del Monte desta apprensione per via di un grave crollo.

Il Museo Classis Ravenna ha accolto «attivamente» gli alluvionati, con visite guidate per gli adulti e laboratori didattici per i bambini

A Ravenna, il museo archeologico Classis è diventato un hub di accoglienza per circa 800-1.000 persone sfollate al giorno. Un’operazione complicata in piena emergenza, che ha saputo però legare museo e abitanti in modo unico, grazie all’attivazione di servizi che normalmente vengono svolti a favore di turisti e visitatori, quali visite guidate e laboratori didattici. Nella giornata di ieri il museo ha riaperto al pubblico.

Il Ministero della Cultura ha annunciato nella giornata di ieri l’aumento di un euro dei biglietti di ingresso ai musei per finanziare il salvataggio delle opere danneggiate dall’alluvione. Bisognerà aspettare la fine della prima fase dell’emergenza per un accertamento definitivo dei danni e dei fondi necessari per rimediarvici.