Incursioni ed illusioni urbane: il Collettivo Sbagliato al Fondaco dei Tedeschi

Con l’apertura della 18. Biennale di Architettura alle porte, la città di Venezia inizia ad animarsi grazie ad installazioni ed eventi collaterali. Tra questi troviamo “Radials” del Collettivo Sbagliato, un’installazione site-specific che verrà inaugurata nella giornata di domani 18 maggio al Fondaco dei Tedeschi. 

Collettivo Sbagliato, Radials, 2023, Fondaco dei Tedeschi, Venezia
Courtesy La Nuova Venezia

Sbagliato propone per il quarto piano e il portico sul Canal Grande dell’edificio due diverse declinazioni di una stessa idea artistica: la creazione di “varchi” inaspettati all’interno dell’ordine architettonico della struttura cinquecentesca, in modo da porre all’osservatore interrogativi riguardo la realtà e la soggettività della visione. Le cinque arcate che chiudono la loggia d’acqua vengono riprodotte e moltiplicate, generando una prospettiva infinita. Lo spettatore viene così disorientato da questa visione, dove pieni e vuoti creano nuovi paesaggi e angolazioni, stravolgendo la percezione dello spazio. 

L’installazione continua poi al quarto piano, dove il collettivo romano ripropone una porzione della corte interna che viene decontestualizzata e moltiplicata sulle quattro pareti della stanza. Il richiamo all’acqua e ai movimenti delle onde sono un elogio all’elemento fondante della città lagunare, che viene qui riprodotto in un ambiente dalle connotazioni oniriche e atemporali. Le illusioni di questi “varchi” chiedono al visitatore ancora una volta di abbandonarsi e staccarsi dalla realtà per essere trasportato in un mondo parallelo e intangibile. 

Collettivo Sbagliato, Rest of the World – Uncommissioned, 2011, Isola D’Elba
Courtesy Collettivo Sbagliato

Il Collettivo Sbagliato porta avanti una specifica idea d’azione: l’errore visivo e l’illusione ottica hanno la proprietà di esistere realmente, anche se l’elemento rappresentato non è effettivamente presente. L’obiettivo è sempre quello di disorientare l’osservatore ed invitarlo ad allontanarsi dalla realtà, offrendo nuovi prospettive urbane.