L’arte trasloca: in Francia è nato il progetto “Un’opera in casa”

Musei chiusi? Nessun problema, l’arte arriva a casa.

Può sembrare uno scherzo ma non lo è: sta accadendo in Francia. I musei d’oltralpe riapriranno il 19 Maggio e, per ingannare l’attesa, si è pensato bene di portare l’arte a casa degli appassionati.

 

Courtesy Elle Decor

 

Il principio è un po’ quello che se Maometto non va dalla montagna, è la montagna che va da Maometto e bisogna ammettere che, trattandosi di arte, sia un’idea quanto mai suggestiva.

L’arte che cambia casa. E non solo, a quanto pare il tutto è anche a prova di Covid: non ci sono invitati se non i proprietari delle abitazioni e ovviamente l’artista che è responsabile dell’installazione.

Il progetto – che si è esteso a livello nazionale – prende il titolo di “UNE ŒUVRE À LA MAISON” (Un’opera in casa) ed è stato ideato da Olivier Masmonteil, artista francese classe 1973 che, grazie a una pagina Instagram (https://www.instagram.com/uneoeuvrealamaison/), ha coinvolto un gran numero di appassionati.

Partecipare è semplice: è gratis e non sono richiesti particolari requisiti se non un dichiarato amore per un’opera. Questa può provenire da una galleria, da un collezionista, da un centro d’arte o un museo.

Saranno proprio queste istituzioni insieme con gli artisti a far sì che l’arte “traslochi” per un massimo di due mesi. Unica regola è la distanza poiché, per legge, le opere non possono muoversi fuori da un raggio di 10 km.

In ogni caso non è stato di certo questo a fermare il progetto che, al contrario, ha riscontrato talmente tanto successo da coinvolgere anche note gallerie francesi, Perrotin una su tutte.

 

Table, calendrier curation- E.Perrotin , Courtesy Perrotin

 

C’è movimento dunque nel mondo dell’arte che in questa circostanza ha dimostrato di sapersi adattare con grande fantasia alle circostanze buie in cui si ritrova a vivere da mesi.

“Un’opera in casa” restituisce l’arte alle persone e non c’è cosa più bella ma, allo stesso tempo, tutti speriamo in una riapertura stabile dei musei, che non vedono l’ora di tornare ad accogliere sia opere sia persone, nello stile di perfetti padroni di casa quali sono.