“Scegliere una strada implica rinunciare all’altra. Chi vuole andare ovunque non arriva da nessuna parte”
#MercoledìFilosofico #1

“Scegliere una strada implica rinunciare all’altra.
Chi vuole andare ovunque non arriva da nessuna parte”

Sono i tre sentieri che Vincent Van Gogh propone in “Campo di grano con volo di corvi” a farci concretamente immaginare la frase di Mario Furlan.

Le strade sono alternative tra loro, in quanto ogni destinazione è diversa e per loro natura quindi la scelta di una esclude l’altra.

In quest’opera, ci troviamo di fronte a quello che viene considerato come una sorta di testamento artistico e spirituale, in quanto è probabilmente l’ultimo dipinto realizzato e indubbiamente quello al meglio esprime il suo stato d’animo.

 

 

La triplice diramazione allude alle scelte che il pittore ha incontrato nel corso della sua vita, che si rivelavano essere in opposizione tra di loro e senza soluzione di incontro. Sta proprio nella scelta di una di queste strade – che per Van Gogh è rappresentata dal viottolo centrale – a segnare la rinuncia alle altre possibilità esistenziali: nel suo caso, la scelta dell’espressione pittorica ha significato la possibilità di esprimere le sue ansie e le sue tensioni, arrivando al traguardo del riconoscimento artistico (anche se post mortem).

Pur nel suo percorso di cui non si vede la fine, quindi non si sa dove porti, è in ogni caso una scelta che da qualche parte porterà: sarebbe stata l’indecisione a confermare una staticità e un’impossibilità di progredire.