Rifugiati su Marte? Ci pensa Halil Altindere

La triste notizia del recente naufragio di migranti  al largo delle coste calabresi fa riflettere su cosa significhi essere un rifugiato, dover scappare dal proprio paese a costo di rischiare la propria vita, e oltretutto non sapere cosa ti aspetterà durante la fuga o una volta arrivato sulla terraferma.

“if no country wants them, let’s send the world’s refugees to Mars” è l’ironico messaggio di Space refugee, istallazione dell’artista turco  Halil Altındere presentata alla Biennale di Venezia nel  2019. 

Tra le varie parti del progetto si distingue il video che racconta la storia di Muhammed Ahmed Faris, primo ed unico colonnello dell’Air Force siriana ad aver partecipato alla missione sovietica del 1987 verso la stazione spaziale Mir . 

 Altındere incontra Faris ad Istanbul dove l’ex cosmonauta racconta di come l’esperienza nello spazio gli abbia cambiato la vita e visione del mondo. In particolare, dalle difficoltà di uscire dal paese natale alle critiche ricevute in seguito dallo stesso presidente in carica Hafez al-Assad, il quale ostacola la sua volontà di condividere viaggio con i suoi concittadini. 

Il video realizzato da  Altındere, si occupa di investigare le peculiarità e i problemi incontrati da Faris e ipotizza uno scenario in cui il protagonista, accompagnato da altri esploratori, mette in pratica quest’azione estrema che è l’occupazione di Marte, intesa come terra libera su cui ricostruire un paese da zero. 

Halil Altindere, Space Refugee, 2016-2019 – Courtesy e-flux Criticism

“Spero che potremo ricostruire per loro città nello spazio, dove ci sia libertà e dignità e dove non ci sia tirannia, né ingiustizia”.

Nato a Mardin, nel sud-est della Turchia, nel 1971, Altındere ha iniziato la sua carriera artistica nei primi anni ’90, prima come membro di un collettivo di artisti e poi come artista indipendente.

Halil Altindere – Courtesy Museo de Antioquia

Le opere di Altındere spaziano da video e installazioni a fotografia e scultura, e si caratterizzano per l’utilizzo di una varietà di mezzi espressivi per rappresentare il mondo complesso e multiforme in cui viviamo.

Una delle opere più note di Altındere è “Wonderland”, una serie di fotografie e video che documentano la vita delle persone che vivono nelle comunità Rom in Turchia. L’opera, che è stata esposta in diverse mostre internazionali, mette in luce la ricchezza culturale e la creatività di queste comunità, spesso oggetto di discriminazione e marginalizzazione.

Halil Altindere, Wonderland, 2013 – Courtesy Moma

Il lavoro di Altındere si distingue per la sua capacità di coniugare l’impegno politico con la ricerca artistica, utilizzando l’arte come strumento per stimolare il dibattito pubblico e la riflessione critica sulla realtà contemporanea.