Stephanie Dinkins vince il premio inaugurale LG Guggenheim Award

L’artista ed educatrice di Brooklyn Stephanie Dinkins è stata nominata prima vincitrice del premio LG Guggenheim Award, facente parte della collaborazione quinquennale tra il colosso dell’elettronica coreano e la famosa fondazione americana. L’iniziativa cominciata nel 2022 punta a riconoscere il lavoro di artisti che operano nell’intersezione tra arte e tecnologia. 

Attraverso l’uso di media che spaziano da installazioni interattive, sculture, video e progetti online, così come laboratori di scrittura, Stephanie Dinkins riflette sull’evoluzione futura della technology-based art.

Thomas Yoon, Presidente e CEO di LG Electronics North America e Naomi Beckwith, Chief Curator al Guggenheim con Stephanie Dinkins, la vincitrice del 2023 LG Guggenheim
Courtesy of LG

Nella sua carriera ventennale, Dinkins si è spesso espressa con l’uso dell’intelligenza artificiale nelle forme di chatbots, realtà aumentata e virtuale o installazioni in gallerie. I temi al centro della sua ricerca artistica mettono a confronto l’AI con la memoria e l’intimità famigliare che, seppure agendo a livello locale, riescono a comunicare il nuovo ecosistema tecnologico su una scala più globale. La visione dell’artista nei confronti della AI è ottimistica, immersiva e basata sulla partecipazione: per questo Dinkins sceglie la poetica e lo storytelling come base del suo lavoro, impegnandosi in ambito socio-culturali a favore delle comunità più povere e tecnologicamente emarginate. 

Tra i suoi lavori più famosi troviamo “Conversations with Bina48”, un progetto a lungo termine iniziato nel 2014 dove Dinkins sviluppa un rapporto con Bina48, un robot umanoide, con l’obiettivo di trasferire la coscienza di una persona vivente su di un automa. Le domande e le conversazioni tra i due soggetti riguardano indagini sul futuro culturale, sociale e storico, con intersezioni tra tecnologia, razza, genere e parità sociale.

Stephanie Dinkins fotografata con il busto di Bina48
Courtesy Heather Sten

Stephanie Dinkins lavora attualmente come professoressa di arte alla Stony Brook University, New York. I suoi lavori sono stati esposti in diverse istituzioni a livello globale, tra cui lo Smithsonian Museum of Arts and Industry di Washington DC, l’Espoo Museum of Modern Art in Finlandia e lo ZKM Center for Art and Media a Karlsruhe, in Germania. 

L’artista è stata selezionata da una giuria di esperti nel settore delle arti e della tecnologia, tra cui Legacy Russell, direttrice esecutiva e chief curator di Kitchen a New York, e Tina Rivers Ryan, curatrice al Buffalo AKG Art Museum di Buffalo, New York. In un comunicato, la giuria ha premiato Dinkins per il suo “approccio inclusivo e collaborativo” che “sostiene la trasparenza, la partecipazione e l’accesso alle AI technologies, soprattutto per quanto riguarda le comunità che rischiano di essere abusate da esse”.