Venezia e il GAD: fatti l’uno per l’altra

Ecco un sondaggio.

Alzi la mano chi, in visita a Venezia, ha avuto modo di andare a visitare anche l’Isola della Giudecca, quella striscia di terra che si affaccia sull’omonimo canale davanti al sestiere di Dorsoduro.

 

Courtesy of Inexhibit

 

Pur non volendo essere disfattisti, ci sono grosse probabilità che i risultati di quest’ipotetico sondaggio siano abbastanza deludenti.

Ed è un peccato.

La Giudecca, infatti, è una parte della città veramente ricca che ospita, oltre alle numerose attrazioni architettoniche – si pensi alla Chiesa del Redentore progettata dal Palladio o al Mulino Stucky –, anche realtà culturali davvero interessanti, tra cui (forse) la più nota è la Casa dei tre Oci, museo spesso sede di bellissime mostre fotografiche. Noi però, da amanti dell’arte quali siamo, non ci accontentiamo e vogliamo farvela conoscere ancora meglio. 

Proprio per questo motivo ci spostiamo al GAD, il Giudecca Art District.

 

Courtesy of Florencia Bruck

 

Il GAD nasce con lo scopo di creare un polo artistico staccato dal caos dei turisti che affollano le calli di Venezia e che possa offrire ai suoi visitatori mostre ed eventi di qualità messi in piedi da un team di professionisti del settore, a partire dal fondatore del distretto, Pier Paolo Scelsi.

Gli spazi occupati dal GAD sono ispirati alle architetture e allo stile nordico con una forte inclinazione industriale ma, allo stesso tempo, si calano perfettamente nell’atmosfera della laguna, anzi ne traggono vantaggio perché eredi di quella loro dimensione rinascimentale e barocca.

Le attività del GAD

Il distretto, visto il carattere eclettico che lo identifica, opera su moltissimi fronti: dalle collaborazioni con gallerie, curatori indipendenti e istituzioni fino alle residenze d’artista che, più di ogni altra iniziativa, offre la possibilità a giovani artisti di vivere (letteralmente) Venezia traendone, in silenzio e lontani dal clamore del centro città, tutta l’ispirazione che può regalare.

“Everybody’s got something to hide except me and my monkey”

 

Courtesy of GAD

 

Il 7 Febbraio è terminata la mostra dal titolo, “Everybody’s got something to hide except me and my monkey” , realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia che ha portato all’esposizione di ben ventitré artisti, provenienti proprio dall’Accademia, negli spazi Legno & Legno.

Ecco allora che, scegliendo proprio degli studenti, torna il legame con la città che va sostenuta e guardata attraverso gli occhi di chi la vive in tutte le sue sfaccettature.

La mostra – che prende il titolo dall’omonima canzone dei Beatles – ha avuto al centro i medium dell’Arte Visiva e la loro grande potenza comunicativa, espressa specialmente nel momento in cui si narra il dualismo tra verità e bugia, reale e psichedelico.

Potremmo star qui a scrivere pagine e pagine sulle attività del GAD ma per scoprirle e viverle tutte nel migliore dei modi – e ammettiamolo anche più divertente – è andare in Giudecca.

Che altro bisogna aspettare?