Arte, fatti coraggio!

Il 4 Maggio, su L’ Avvenire è stato pubblicato un interessantissimo speciale – all’interno del numero 261 di Luoghi dell’infinito – dedicato al respiro della Cultura, definizione emblematica in tempo di pandemia.

Del resto non si può ignorare come, tra tutti i settori messi a dura prova dal Covid, quello culturale sia stato il più maltrattato.

Anzi, non si esagera nel dire dimenticato.

 

Courtesy – L’ Avvenire

 

Cultura in questo caso deve essere interpretata nel suo senso più ampio, specialmente perché in un Paese come l’Italia, è il valore fondante della società.

A volte passa in secondo piano, ma siamo pur sempre un popolo di poeti, scrittori, filosofi e artisti.

In uno dei due editoriali a cura di Emilio Isgrò, quest’ultimo afferma “ (…) è sempre dalle ceneri che si rinasce, e questo gli italiani lo sanno per lunga esperienza. Gli italiani sanno che la loro grandezza è sempre la precarietà a costruirla, e per questo hanno bisogno degli artisti e dei poeti, specialisti dell’instabilità umana, non meno che dei filosofi. Pena la perdita di quella creatività estetica, che è parte integrante della creatività sociale e civile di un Paese.”

Eppure, nonostante la convinzione – più volte ribadita negli anni – che la bellezza salverà il mondo, non c’è stato un vero sforzo nel proteggere e valorizzare la cultura che sebbene definita  la “terza gamba” economica del paese, ha iniziato a zoppicare. 

 

 

Mauro Fiorese – Treasure Rooms della Galleria degli Uffizi Firenze -2014

 

L’aspetto, crediamo, più interessante è che nell’editoriale di Isgrò si ponga l’attenzione sulla necessità di sostenere gli artisti nuovi, che hanno la forza di sperimentare nuovi linguaggi tentando di donare coraggio all’arte che è si bellezza ma – per fortuna – non solo astratta, bensì concreta e che può veramente aiutare un Paese.

E allora, facciamoci coraggio.