Che torto ha fatto Art Basel a FIAC?

Clima litigioso è quello parigino negli ultimi giorni: è stato infatti annunciato che Art Basel, forte della società madre MCH Group, si è aggiudicata per i prossimi sette l’occupazione degli spazi del Grand Palais (o meglio del Grand Palais Éphémère, fino al 2024 quando si concluderà il restauro della classica location), offrendo alla capitale un nuovo imponente evento per l’arte contemporanea mondiale, che ha improvvisamente scalzato la sua più storica fiera.

La Foire Internationale d’Art Contemporain (FIAC) nacque infatti nel 1974, concentrando da allora attorno a sé un ampio spettro di gallerie di fama internazionale oltre che un esteso programma di eventi e manifestazioni, che animavano Parigi durante tutto il corso della settimana.

 

Grand Palais Éphémère – Courtesy Grand Palais

 

In realtà, sembra che dalla parte del torto ci siano non tanto Art Basel in sé, che ha l’unica colpa di essersi aggiudicata lo spazio, ma chi lo spazio l’ha messo in vendita: a fine 2021 infatti, RMN-GP che gestisce appunto gli spazi del Grand Palais, ha reso disponibile il periodo solitamente occupato dagli eventi di FIAC.

Art Basel si è dimostrata più che pronta rispondere a questa disponibilità improvvisa, manifestando l’interesse per organizzare una fiera d’arte contemporanea, che è stanato poi seguito da un’offerta. Non poteva che essere il periodo migliore dell’anno effettivamente, dal momento che l’autunno era l’unico libero rispetto alle altre fiere mondiali raccolte sotto l’ala di Art Basel.

 

Courtesy @artbasel on Instagram

 

Non si chiamerà Art Basel Paris hanno annunciato, ma nella sostanza sarà proprio la versione francese di quello che può essere considerato il maggiore degli eventi fieristici a livello mondiale. Ciò che è stato chiaramente esplicitato è che sarà indubbiamente un momento catalizzatore per tutte le industrie della cultura: alla faccia di FIAC, sembrano quasi aggiungere.