Desiderio porta Chernobyl su Lieu.City

Il 26 Aprile è stato il trentacinquesimo anniversario della catastrofica esplosione di Chernobyl avvenuta lo stesso giorno del 1986.

Una tragedia che ha causato – e continua a farlo – danni irreparabili all’uomo e all’ambiente.

Si pensi che l’area, secondo le stime degli scienziati, non potrà essere abitata da esseri umani per i prossimi 24mila anni ma solo alcuni tipi di animali e vegetazione sono in grado di sopravvivervi.

Chernobyl è inaccessibile a chiunque, eppure l’arte è riuscita ad arrivare (virtualmente) anche in quell’area simbolo indiscutibile di distruzione.

Desiderio Sanzi, artista proveniente dal mondo dell’illustrazione e del design, è in mostra con Chernobyl 35 Years Later (Chernobyl 35 anni dopo), su Lieu.City . L’esposizione, a cura di Chiara Canali e presentata da Art Company, è visitabile su https://beta.lieu.city/.

 

“Chernobyl 35 Years later” – Courtesy di Chiara Canali

 

Lieu.City

Il primo social network VR (virtual reality) per eventi online dedicati all’arte.

L’idea, il cui merito è di Deodato Salafia, è di un luogo facilmente esplorabile per gli utenti, in grado di riprodurre ambienti espositivi realistici che possono essere allestiti con le opere caricate automaticamente da un database o un e-commerce.

Le opere sono visibili a 360° e sono corredate – questo è uno dei maggiori punti di forza – da audioguida, video e un link di approfondimento.

Chernobyl 35 Years Later (Chernobyl 35 anni dopo)

La mostra include opere già presentate nel 2009 presso il Macro Testaccio di Roma.

Considerando il tema, si tratta di lavori con forte carattere post-apocalittico inseriti all’interno di un ambiente industriale e freddo un po’ come un bunker. È all’interno di questo scenario che lo spettatore inizia la visita virtuale attraverso le opere e quindi gli occhi dell’artista stesso. 

 

Chernobyl 35 Years Later – Desiderio – Courtesy di Exibart

 

Chernobyl è responsabile di distruzione, mutazioni genetiche e malformazioni che diventano soggetti nei quadri con animali a due teste, maschere a gas e la desolazione lasciata dalla vita che c’era una volta.