Dicembre corona il 2020 delle case d’asta

Che David Hockney sia quasi l’artista vivente più costoso al mondo, lo sappiamo da fine 2018 quando il suo “Portrait of an Artist (Pool with Two Figures)” è stato battuto per 90,3 milioni di dollari da Christie’s, superando di gran lunga i 58 milioni del 2013 per “Balloon Dog (Orange)” di Jeff Koons (per poi venire superato nuovamente da Jeff Koons, con i 91,1 milioni di dollari di “Rabbit”).

Ma Hockney non si è comunque stancato di puntare ai grandi numeri: all’ultima 20th Century and Contemporary Art di Philips è stato segnato il record per un suo paesaggio e “Nichols Canyon” è stato venduto per circa 41 milioni di dollari.

Ma la serata del 7 dicembre è stata positiva non solo per i record dell’artista, ma anche per quelli della stessa casa d’aste Philips, che ha ottenuto il più alto incasso in un’asta a New York dall’inizio della sua attività, toccando i $134,6 milioni.

I top lot della serata, che insieme valgono più della metà del totale, oltre ovviamente al già citato Hockney sono un’opera di Clyfford Still (che raramente appare sul mercato, e ha superato di circa un milione la sua stima da $17.000.000) e un Basquiat (“Portrait of A-One A.K.A. King”) aggiudicato per $11,5 milioni.

Ma quando Philips ha chiamato, Christie’s e Sotheby’s avevano già dato una risposta la settimana precedente.
La prima ripropone il formato della staffetta intercontinentale con 20th Century: Hong Kong to New York (2 dicembre 2020), che gli frutta $119,3 milioni, (capeggiati dai 9 milioni di Henri de Toulouse-Lautrec), ma anche accompagnati da numerosissimi spettatori collegati e altissime percentuali di vendita.

Sotheby’s raggiunge i $63,3 milioni con i lotti dell’Impressionist, Modern and Contemporary Art Evening Sale, tra cui spiccano un Alexander Calder da $18,2 milioni e il Buste de Femme Assise di Picasso aggiudicato per $11,2 milioni, seguiti da Monet, Van Gogh e un inaspettato Matthew Wong (che moltiplica la sua stima di $400.00 per toccare i $2.35 milioni).

Forse questi numeri e questi successi apparirebbero meno eclatanti in un contesto diverso, ma ci troviamo di fronte a un mercato delle aste che continua a essere vivo e attraente per i collezionisti, che continuano ad accettare di buon grado la sfida delle aste in digitale che sono riuscite a trovare sempre la via giusta per funzionare in un 2020 a distanza.