Domenico Gnoli, la creatività oltre ogni classificazione alla Fondazione Prada

Come vi avevamo già anticipato, a fine ottobre la Fondazione Prada di Milano ha inaugurato una retrospettiva sull’artista romano Domenico Gnoli: la mostra presenta più di cento opere dell’artista, dal 1949 al 1969.

Da vent’anni a questa parte, la Fondazione Prada ha come obiettivo quello di ampliare la propria missione culturale proponendo eventi, mostre ed iniziative non solo dedicati all’arte ma anche su cinema, musica, filosofia e letteratura diventando così uno dei numerosi punti di riferimento nel panorama culturale di Milano.

 

Mostra Domenico Gnoli – Courtesy Fondazioneprada.org

 

La mostra rappresenta quasi l’eredità di Germano Celant (1940-2020), realizzata in collaborazione con gli archivi dell’artista di Roma e Maiorca, due luoghi a cui Gnoli era molto legato: le sue origini infatti risiedono nella Capitale mentre gli ultimi anni della sua carriera li passa a Maiorca, con la moglie Yannick Vu.

Questa esposizione prosegue il percorso proposto dalla Fondazione e rivolto ad artisti che non è possibile inquadrare in un’unica corrente artistica: esempi sono le retrospettive dedicate a William Copley (2016), Edward Kienholz (2016) e Leon Golub (2017).

All’interno del percorso espositivo, oltre ad un’analisi storica e cronologica, trovano posto anche disegni, fotografie e altre testimonianze sulla sua carriera, per darne una visione il più completa possibile: durante il suo percorso artistico, Domenico Gnoli abbraccia infatti diverse tecniche, come l’utilizzo di tempera e sabbia, aspetto che ancora una volta lo escluderà da qualsiasi classificazione.

 

Braid (1969) – Courtesy of Wikiart.org

 

Si concentra prevalentemente su elementi semplici, creando delle fotografie su tela: immortala dei singoli elementi, talvolta insignificanti, dando loro importanza, come testimoniano “Braid (1969)” o “Central Partition (1969)”, che dimostrano come Gnoli imposti la sua arte su dettagli della quotidianità, isolandoli dal contesto in cui si trovano.

Oltre alla retrospettiva su Gnoli, è possibile vedere presso il cinema della Fondazione, le proiezioni di “Proof. Incorporated”: progetto che individua il rapporto tra la comunicazione delle notizie e le forme di ibridazioni tipiche della narrazione cinematografica attuale.
Inoltre, presso l’Osservatorio della Fondazione sarà possibile visitare la mostra “Sturm&Drang”: un viaggio alla scoperta delle complessità dei computer e il loro impatto sulla nostra vita.