“E vissero tutti felici e contenti” … sicuri?

Ci siamo lasciati da poco alle spalle San Valentino.

Che siate o meno sostenitori di Cupido e delle sue magiche frecce, bisogna comunque ammettere che celebrare l’amore fa sempre bene e, a tal proposito, chi meglio degli artisti per farlo.

In teoria, quindi, arte e amore sarebbe il connubio perfetto.

Peccato però che la storia dell’arte, per quanto indissolubilmente legata al sentimento per antonomasia più nobile di ogni altro, abbia visto i suoi protagonisti intrecciare relazioni ai limiti del razionale, passioni folli e incontrollabili che, nella maggior parte dei casi, non hanno conosciuto affatto un lieto fine.

Ecco quattro delle storie d’amore più belle ma anche più sofferte tra alcuni artisti e le loro muse.

1. Amedeo Modigliani e Jeanne Hebuterne

Il pittore italiano, naturalizzato francese, era noto (e lo è ancora oggi) per il fascino che esercitava sul gentil sesso.
Amedeo conosce Jeanne nel 1917 e l’anno seguente diventano genitori di una bambina.
Un amore contrastato il loro, specialmente da parte della famiglia di Jeanne che non vedeva per niente di buon occhio la relazione della ragazza con un artista squattrinato e alcolista. Eppure si sa, al cuor non si comanda.
Restarono insieme per tutta la vita fino alla morte di lui il 24 gennaio 1920. Un dolore troppo forte per la ragazza che, incinta al nono mese, non ebbe la forza di andare avanti e pose fine alla sua vita e a quella del bambino che aveva in grembo gettandosi da una finestra il giorno dopo la morte di Modigliani.

 

Courtesy of Cristiana Zamboni – My Art Blog

 

2. Marc Chagall e Bella Rosenfeld

Da Parigi ci spostiamo a San Pietroburgo.
È il 1909 quando Marc Chagall, all’epoca ventitreenne, incontra Bella.
Un vero e proprio colpo di fulmine tra i due che si fidanzano e poco dopo convolano a nozze. Bella è al centro delle opere del marito, diventandone unica e sola musa.
Chagall stesso dichiarerà più volte, come Bella lo abbia ispirato nella sua opera artistica con la sua bellezza, i suoi occhi scuri e la pelle d’avorio.
Il 2 settembre 1944 Bella morì precocemente e per il pittore “tutto divenne tenebre”.

 

Courtesy of Marieclaire.com

 

3. Picasso e Dora Maar

Che dire su Pablo Picasso: rinomato (forse anche troppo) spirito libertino, durante la sua vita ebbe numerose amanti e tutte, salvo pochissime eccezioni, impazzirono per lui.
Pablo e Dora si incontrano in un cafè di Parigi, presentati da un amico in comune, il poeta Paul Eduard. Il resto è storia. Quell’incontro segnerà la condanna a morte della donna che, per quest’amore malato durato ben nove anni, non riuscì mai a diventare la grande artista che era destinata ad essere ma continuerà per tutta la sua vita ad elemosinare le attenzioni e l’affetto del pittore il quale, nel frattempo, intrecciò altre relazioni e non volle mai lasciare la moglie Marie-Thérèse Walter.
Presto le circostanze volsero al peggio. Dora, ormai impazzita, si isolò dal mondo e quando morì, ormai novantenne, i giornali parigini la descrissero come sacrificata al minotauro.

 

Courtesy of Arte Magazine

 

4. Dante Gabriele Rossetti e Elizabeth Siddal

Arriviamo con questa coppia all’apoteosi della tragedia.
Dante Gabriele Rossetti, pittore preraffaelita, s’innamora di Elizabeth Siddal, una ragazza di umili origini di una bellezza eterea e disarmante.Un sodalizio artistico di indiscutibile successo ma una relazione destinata alla tragedia. La famiglia di Rossetti era contraria alla coppia, lo stesso pittore non volle mai sposare la sua musa e lei purtroppo troppo fragile psicologicamente e assuefatta al laudano (composto a base di oppio e alcol) si suicidò lasciando Rossetti nella disperazione.
La figura della Siddal, affettuosamente chiamata Miss Sid, ha dato origine a numerose leggende specialmente dopo la sua morte. Si racconta, infatti, che sia diventata un fantasma e che spaventi chiunque passi nei pressi della sua tomba.

 

Courtesy of Libreriamo

 

L’amore non è stato clemente con nessuna di queste coppie ma grazie ad esso possiamo ammirare i capolavori che Modigliani, Chagall, Picasso e Rossetti ci hanno lasciato, non potendo fare a meno di esserne grati.

Certo è che, magari, Cupido poteva fare meglio ma per il lieto fine c’è sempre Cenerentola.