I graffiti parlano brasiliano

I graffiti si stagliano alti sui muri delle nostre città: che siano questi amati o incompresi, sono diventati i tratti distintivi sia dei piccoli sia de grandi centri.

Le origini

L’arte dei graffiti nasce a Filadelfia (USA) negli anni ’70 ma si diffonde subito in tutto il mondo: è infatti un’arte concepita per comunicare con le persone, per lasciare loro un segno.

I graffiti celano significati più profondi nei loro disegni: disparità sociali, di genere e di classe, nonché questioni politiche o internazionali. Gli artisti stessi sono ispirati e guidati da quegli esatti argomenti. Questa espressione artistica ha trovato terreno fertile nei paesi sudamericani dove, storicamente parlando, le persone hanno lottato con i suddetti problemi.

Il Brasile: tra San Paolo e Rio de Janeiro

“L’arte dei graffiti brasiliana è considerata tra gli standard più significativi di un movimento artistico urbano globale e la sua diversità sfida la crescente omogeneità dei graffiti nel mondo”. – Design Week

L’arte murale brasiliana nasce per coprire i tag sui muri, chiamati in portoghese “pichação” e, negli anni, si è trasformata in un vero e proprio movimento artistico incoraggiato anche dagli enormi agglomerati urbani comuni nelle città.

San Paolo ospita innumerevoli graffiti, specialmente nei quartieri di Santana e Vila Madalena dove quelle opere d’arte giganti e colorate, sono diventate parte essenziale dell’ambiente urbano. A Vila Madalena, fiorente zona della città, si trova il “Beco do Batman” ( Il vicolo di Batman). Nel 1980, su uno dei muri di questa strada è stata dipinta un’immagine di Batman e, da allora, gli studenti d’arte locali hanno iniziato a riempire i muri con altri disegni di influenza psichedelica e cubista. I graffiti sono mantenuti dalla comunità locale.

 

Beco do Batman – Courtesy di How to Traveller

 

È questo il simbolo del potere che l’arte ha nel riunire i cittadini sotto un obiettivo comune: migliorare la città.

Rio de Janeiro celebra l’arte.

Un ambiente così vivace, vera culla della creatività, è stato a capo del movimento per la legalizzazione dei graffiti a partire dal 1999. Uno degli esponenti più influenti della scena artistica , Quito, ha affermato come la street art lavori da pacificatore all’interno della comunità e in questa prospettiva, il coinvolgimento dei quartieri più poveri e degradati, le favelas, si è rivelato fondamentale per il suo successo.  I cittadini erano infatti ben disposti ad accettare qualsiasi tipo di iniziativa che avrebbe potuto migliorare il loro quartiere.

Gli artisti

Proprio come Basquiat morì per la propria arte e Monet divenne cieco, gli artisti che realizzano graffiti  sono disposti a “donare” un po ‘di se stessi attraverso la loro arte: sono loro stessi simboli dei luoghi in cui sono nati e cresciuti.

La street art è diventata una questione di cuore.

L’arte di Thiago Alvim fonde insieme volumi, linee e sfere che guardano indietro al puntinismo o addirittura al periodo post-impressionista, ma ammiccano anche ai pixel. 

 

Thiago Alvim – Courtesy di Il Gorgo

 

Eduardo Kobra, è noto per l’uso di un mix di tecniche: spray, pennellate, disegno. I suoi lavori sono incentrati su temi come la lotta contro l’inquinamento, il riscaldamento globale, il disboscamento, la guerra. La sua originalità sta anche nel “restyling” di alcune icone brasiliane, come Oscar Niemeyer, padre della città di San Paolo.

 

John Lennon, E. Kobra – Courtesy of Dorothy Circus Gallery

 

Os Gemeos (I gemelli),  il duo più famoso di artisti di graffiti. Gustavo e Otavio – i loro veri nomi – sono riconosciuti a livello internazionale. Partendo da uno stile newyorkese, dovuto principalmente alle influenze dell’arte americana arrivata in America Latina negli ultimi 30 anni, hanno poi creato il loro personaggio distintivo: un uomo dalla pelle gialla con due lunghe gambe e una faccia ovale. Nonostante il successo, le loro opere mantengono ancora l’ insito significato sociale: sono storie di ingiustizie e difficoltà di persone comuni.

 

Os Gemeos – Courtesy di Collater.al