Il Macro è per le strade di Roma con “Bootlicker Suite”, la mostra in realtà aumentata di Darren Bader

Uomo avvisato mezzo salvato, così recita il detto.

Ma non prendetela come una minaccia, piuttosto un nostro consiglio: nella vostra lista di cose da fare (Covid permettendo) da oggi fino al 31 Luglio, vi invitiamo a pianificare una gita a Roma.

La capitale è sempre una buona idea, lo sappiamo, ma c’è una ragione in più.

La città, dal 12 Aprile, è il palcoscenico inaugurale della mostra itinerante – che dalla prossima settimana arriverà anche a Genova, Torino, Napoli e Venezia – dello scultore americano Darren Bader dal titolo “Bootlicker Suite”.

 

Darren Baren, “Bootlicker suite” logo – Courtesy di Artribune

 

Roma e più precisamente il museo Macro, danno il via alla mostra interamente in realtà aumentata che è dislocata, grazie a dei poster, per le strade della città. I visitatori possono scansionare, tramite smartphone, i diversi QR code presenti che, collegati ad una scultura, la attiveranno.

L’artista

Darren Bader nasce a Bridgeport ( Cunnecticut, USA) nel 1978 e vive a New York. Nel 2013 vince il Calder Prize. Il punto di vista artistico di Bader, che lavora con la realtà aumentata dal 2019, è stato definito “eterodosso senza modestia”, i soggetti trattati sono spesso cibo, denaro, feticcio di oggetti trovati, lanci falliti nello spazio. 

Il progetto 

L’idea nasce dall’incontro rivelatore che Bader ha avuto nel 2018 con Scott Mendes, leggendario artista americano, in occasione della biennale di Venezia. I due, secondo quelli che sono i racconti, si sono incontrati in Campo Santo Stefano dove Mendes era impegnato a vendere acquerelli della sua serie di “Notturni Veneziani”. Bader, rimanendone colpito, li ha acquistati tutti.

“Bootlicker Suite” nasce tre anni dopo quell’incontro che ha avuto il merito di iniziare Bader al medium della realtà aumentata e che fa parte della sezione SUPPLEMENTO di Museo per l’Immaginazione Preventiva del Macro. 

 

 

Courtesy di museomacro.it

 

Il luogo

Questa è una mostra che esce dal museo (chiuso) e trasforma la città in spazio espositivo con anche la speranza di abbracciare un pubblico più ampio.

L’idea generale, come chiarito da Luca Lo Pinto, direttore artistico del museo, è quella di trasformare il museo stesso in un magazine digitale al quale appartengono diverse rubriche, le mostre appunto. Nel momento in cui il Macro riaprirà – e da sostenitori del settore culturale, speriamo accada presto – “Bootlicker Suite” affiancherà tutte le altre mostre del museo.