La luce di Babetto illumina San Giorgio Maggiore

Orefice di formazione, anche se sfugge a una classificazione univoca, Giampaolo Babetto propone un confronto con il sacro nella Basilica palladiana di San Giorgio Maggiore a Venezia, grazie a una collaborazione con la comunità benedettina che nel tempo ha accolto gli interventi di numerosi artisti contemporanei internazionali, offrendo esperienze di sperimentazione dell’arte contemporanea.

 

Anish Kapoor, Ascension – Courtesy anishkapoor.com

 

Nel 2011, Anish Kapoor aveva inaugurato questa tradizione in un evento collaterale alla Biennale con “Ascension”, installazione site-specific in cui l’interesse dell’artista per per il confronto tra materialità e spiritualità prendeva forma in un’enorme scultura circolare da cui fuoriusciva un vortice di fumo bianco; l’immaterialità del fumo diventa concreta, disegnando una colonna che si inserisce nell’architettura della chiesa, suscitando profonde riflessioni sulla spiritualità stessa.

Nel 2017 è la volta di Michelangelo Pistoletto, il cui percorso artistico viene riassunto spingendo a puntare le attenzioni sulle sorti e sul destino dell’uomo, fino agli specchi che si concentrano sulla ricerca della propria identità.
Le opere inedite e non di Sean Scully avevano coinvolto i sacri spazi nel 2019, culminando in “Opulent Ascension”, l’immensa scultura che con la sua altezza conduceva gli sguardi oltre, verso il Paradiso, come un mezzo per unire il mondo terreno e quello trascendente.

 

Sean Scully, “Opulent Ascension” – Courtesy Artribune

 

Quest’anno, in occasione della mostra “Segno e luce”, verrà presentata un’opera inedita dedicata alla genealogia di Gesù, seguita da un percorso all’interno della Basilica e della sua Sagrestia.

Il sacro, da sempre attuale nell’arte di Babetto, vede qui una nuova sfumatura: la preziosità dei materiali si sposa perfettamente con gli ambienti surreali dell’edificio.
Diverse sono infatti le opere dedicate all’uso liturgico, come il “Reliquiario del Sacro Cingolo della Madonna” per il Duomo di Prato e l’ostensorio della chiesa di Saint Michael a Monaco di Baviera.

 

Giampaolo Babetto. Segno e luce – Courtesy Stilearte

 

Giampaolo Babetto, di cui vi abbiamo parlato meglio qui, non si dedica esclusivamente alla lavorazione dei più classici materiali preziosi, ma spazia utilizzando materie come plastica e vetro. Proprio questo è protagonista, insieme al cristallo, delle ultime creazioni in cui la luce diventa parte integrante grazie al riflesso che fanno scaturire.

La selezione di opere diventa strumento per meglio comprendere l’itinerario produttivo di un artista per cui la riflessione spirituale è fondamentale, che si esprime rapportandosi con i materiali che utilizza e modifica.

 

Giampaolo Babetto. Segno e luce – Courtesy Mincio e Dintorni