La poesia dell’arte vetraria incanta da Venini alle Stanze del Vetro: Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri

Le Stanze del Vetro si impongono nel panorama veneziano come un’inedita realtà dedicata alla valorizzazione dell’arte vetraria, nata dalla fruttuosa collaborazione della Fondazione Giorgio Cini e la svizzera Pentagram Stiftung.

All’interno del programma espositivo che punta a dare risalto ad artisti che hanno fatto del vetro un materiale espressivo nella loro produzione, dalla settimana scorsa lo gli spazi ospitano opere di Tapio Wirkkala, designer e scultore finlandese e Toni Zuccheri, scultore del vetro italiano, in un progetto curato da Marino Barovier.

 

Fornace Venini – Courtesy Il Fotografo

 

Il rapporto che lega i due artisti alla sede veneziana parte dalla metà degli anni Sessanta: come figure chiave nell’ambito della vetreria Venini, che proprio quest’anno compie il suo centesimo anniversario.

La fornace vuole quindi festeggiare questo importante traguardo attraverso le due mostre dedicate a questi due grandi maestri del vetro, si concentrano sull’uso del colore e sul suo rapporto con il design, ambito essenziale per Wirkkala e Zuccheri.

 

Tapio Wirkkala per Venini – Courtesy Le Stanze del Vetro

 

Le opere di Wirkkala, come la serie Coreani (1966), giocano con i colori tipici del vetro muranese in rapporto con le tradizioni finlandesi dell’artista, che vengono portate a un più alto livello di successo internazionale. I suoi lavori non ripercorrono lo stile tradizionale caratteristico di quegli anni ma inseguono un percorso originale e versatile. La sua ecletticità tocca diversi settori dell’espressione creativa, e nel vetro trova il modo di coniugare esperienze diverse.

La carriera di Toni Zuccheri, conosciuto come “Poeta del vetro e della natura”, ha come protagonisti gli animali: diverse sono le opere dedicate ai volatili e agli animali da cortile, con una passione che eredita dal padre, e che nel tempo sfocia da vero e proprio soggetto protagonista a fonte di ispirazione, ad esempio nella realizzazione di oggetti, come testimonia la serie Scolpiti (1967) dove la sinuosità della natura venga riproposta sotto forma di vaso.

 

Toni Zuccheri per Venini, Fenice in vetro policromo e bronzo, 1987 – Photo Enrico Fiorese – Courtesy Arte.it

 

I due artisti del vetro testimoniano perfettamente quindi quel fuoco che ha animato, nella seconda metà del Novecento, l’attività di Venini in una trasformazione che, puntando al futuro, univa la tradizione delle tecniche e del colore alle nuove spinte verso il design.