L’importante è che se ne parli: le donne di Christie’s, le signore di Palazzo Reale e le astrattiste di Pompidou e Guggenheim

Organizzata da Christie’s France sotto la guida di Alice Chevrier (specialista nel dipartimento di libri rari e manoscritti) e Bérénice Verdier (specialista nel dipartimento di dipinti antichi), si è tenuta ieri la prima asta dedicata a tutto tondo alle artiste donne: dalla pittura alla scultura, dai libri ai gioielli, coprendo un arco temporale dal XVI al XXI secolo e senza limitazioni geografiche, con un risultato di vendita totale di € 3.090.750.

 

Adélaïde Labille-Guiard, “Madame Charles Mitoire, née Christine-Geneviève Bron (1760-1842), avec ses enfants, allaitant l’un d’eux” – Courtesy Christie’s

 

Il focus punta in particolare sulle artiste che, tra il 1500 e il 1800, hanno vissuto una discriminazione dovuta al loro sesso: particolare enfasi sulle francesi Louise Moillon, Anne Vallayer-Coster, Adélaïde Labille-Guiard il cui “Madame Charles Mitoire, née Christine-Geneviève Bron (1760-1842), avec ses enfants, allaitant l’un d’eux” è stato il top lot dell’asta (prezzo di vendita €644.00, partendo da una stima di €100.000-150.000).

Troviamo poi anche i grandi nomi del 900 come Tamara de Lempicka (con una “Figure de femme” stimata € 100.000-150.000), Yayoy Kusama con una delle sue zucche ad acquerello, Lee Krasner (venduta a €162.500 contro una stima di €40.000-60.000), Niki de Saint Phalle, le italiane Maria Lai e Dadamaino.

 

Fede Galizia, “Giuditta con la testa di Oloferne” – Courtesy Palazzo Reale Milano

 

Proprio in questo periodo, all’evento fanno compagnia anche due mostre dedicate all’universo femminile dell’arte: il Palazzo Reale di Milano ospita infatti “Le signore dell’arte”, dedicata alle grandi artiste tra 1500 e 1600 capeggiate dalla più nota Artemisia Gentileschi, seguita da altre nomi come Sofonisba Anguissola (la sua “Pala della Madonna dell’Itria” viene esposta per la prima volta), Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni.

Parte del palinsesto “I talenti delle donne” promosso l’anno scorso dal comune meneghino, la mostra vuole celebrare non solo la produzione ma anche il ruolo che queste figure hanno avuto nell’epoca e nel contesto in cui si trovavano, arrivando anche a riconoscimenti di livello internazionale.

 

Sonia Delaunay,
Electric Prisms (Prismes électriques) – Courtesy Guggenheim Bilbao

 

Prima della sua chiusura per ristrutturazione, il Centre Pompidou conclude la sua programmazione con “Women in Abstraction) in una collaborazione con il Guggenheim Museum di Bilbao, che la ospiterà conseguentemente.

Questa esposizione vuole raccontare i contributi di più 100 artiste all’astrazione, dedicandosi a medium e forme diverse. Il loro ruolo è stato lungamente sottostimato, per concentrarsi e favorire le figure dei “grandi”: il senso è quindi ripercorrere una storia puntando la luce sulle carriere di chi, sopratutto oltre i confini della propria nazione di provenienza, non ha ancora avuto l’attenzione che merita.