Luogo che non esiste o progetto irrealizzabile: Treccani Arte lancia Utopia, la rappresentazione per opere contemporanee della lingua italiana

Utopia, il “luogo che non esiste”, il progetto irrealizzabile.

Questo il titolo dell’ultimo progetto Treccani Arte: l’ambizione sta nel tentativo di illustrare i 150.000 lemmi dell’omonimo vocabolario grazie all’intervento di artisti contemporanei, chiamati a sceglierne uno e illustrarlo attraverso un’immagine-opera che rifletta il loro pensiero e la loro pratica.

 

Emilio Isgrò, Farfalla – Courtesy Treccani Arte

 

Una celebrazione dell’arte e della lingua italiana all’unisono, per creare un archivio di parole dentro immagini, sotto forma di poster firmati in edizioni limitata, inserendosi perfettamente negli obiettivi di sostenere la creatività, l’eccellenza, la collaborazione, che Treccani si pone.

Emilio Isgrò si presenta con la sua cifra distintiva della cancellatura: la Farfalla appare figurativamente insieme alle lettere che ne compongono la parola che emergono tra i tratti tra le righe bianche cancellate. Perché nella sua poetica, la cancellatura non distrugge, non elimina, ma mostra, svela, fa riflettere. Il suo rapporto con Treccani trova le sue radici nel passato, sui cui volumi era già intervenuto grazie alle sue cancellature.

 

Alessandro Piangiamore, Cielo – Courtesy Treccani Arte

 

L’iconica immagine del ragazzo che ritaglia immagini celebri della storia dell’arte occidentale, ad opera di Marcello Maloberti, rappresenta Amen, che dalla liturgia si sposta nell’ambito della teatralità della raffigurazione.

Sembra invece profondamente ironica la rappresentazione del Cielo scelta da Alessandro Piangiamore: non ci troviamo davanti a una distesa azzurra, a un paesaggio all’aria aperta: la giacca di un uomo colto di schiena, nella cui tasca si vede un pappagallo, dalla testa effettivamente blu, preferendo quindi una riflessione assolutamente intellettuale.

È solita relazionarsi con il mattone Elisabetta Benassi, che considera unità elementare ma estremamente potente, semplice ma fondamentale, utile nell’insieme di altri mattoni ma talvolta imprescindibile nella sua singolarità. E qui sceglie proprio un mattone che riporta la scritta Utopia, confrontando l’inesistenza del concetto stesso con la concretezza del materiale.

 

Claire Fontaine, Ascolto – Courtesy Treccani Arte

 

Fulvia Carnevale e James Thornhill, che rispondono al nome del collettivo Claire Fontaine, danno voce all’Ascolto, e alle difficoltà di comunicazione che sono correlate, che si inserisce perfettamente nelle loro riflessioni sulla contemporaneità, in questo caso grazie a due bicchieri in plastica legati da un filo blu.

La produzione fotografica e video si tramuta nel punto di partenza per la scelta della parola Filtro fatta da Rä di Martino: sullo sfondo un abbozzo di paesaggio, offuscato, che emerge dallo squarcio del filtro che attraversa l’immagine.

Aveva già riflettuto sul Mediterraneo, approfondendone l’identità, le culture il dialogo, Ettore Favini, e qui ne ripropone l’ombra sotto una stretta di mano, che richiama un antico frammento greco, forse il primo Arrivederci della storia.

 

Piero Golia, Assenza – Courtesy Treccani Arte

 

Piero Golia sorprende e provoca sotto l’insegna del neodadaismo, e così anche in questo caso: rappresenta l’Assenza proprio con un grande assente. Del ritratto di Napoleone che valica il Gran San Bernardo di Jacques-Louis David riprende tutto, tranne Napoleone stesso. La sua cancellatura evidenzia la presenza nell’assenza, perché manca proprio l’unico elemento della composizione che ci si sarebbe aspettati di trovare.

I primi passi dell’utopico progetto ne hanno dimostrato la caratura, negli obiettivi e nei protagonisti, in funzione di una diffusione del saper pensare, dalla parte di crea e di chi fruisce.