Maxxi e Treccani insieme per l’arte contemporanea

La Fondazione Maxxi e Treccani si sono unite per creare la prima enciclopedia interamente dedicata all’arte contemporanea, in un progetto pensato per celebrare il decennale del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo che è stato presentato il 13 gennaio alla presenza del Direttore Generale di Treccani Massimo Bray, oltre che di Giovanna Melandri e Bartolomeo Pietromarchi per il MAXXI.

L’enciclopedia prende in considerazione il periodo artistico che va dal 1900 al 2021, creando dunque un precedente nel mondo editoriale, grazie alla direzione scientifica di Valeria della Valle e Vincenzo Trione.

 

 

Al suo interno sono presenti artisti, correnti, opere d’arte come nei più diffusi compendi dedicati alle arti, ma non solo: anche intermediari come mercanti e galleristi, studiosi come critici e curatori, categorie di creativi a 360° quali stilisti e fumettisti, oltre che approfondimenti sui luoghi della cultura come i musei, sui contesti e sui temi che del mondo arte in toto fanno parte – il tutto ovviamente corredato da un ampio set di fotografie immagini.

Contenente più di 3600 lemmi, l’opera propone un vadto panorama dell’arte degli ultimi cento anni offrendo in primis un’occasione unica per scoprire più di quattrocento artisti a livello internazionale, documentando la loro produzione artistica e tutto ciò che ad essa si correla.

Inoltre, all’interno di ogni volume è pubblicata un’opera inedita che rappresenta l’idea di enciclopedia e che al contempo rappresenti ogni continenti: abbiamo infatti Joseph Kosuth per l’America, Anselm Kiefer per l’Europa, William Kentridge per l’Africa e Anish Kapoor per l’Asia, oltre che un approfondimento dedicato a Shirin Neshat.

 

 

Come ha spiegato brillantemente Massimo Bray, l’opera vuole “restituire un’architettura possibile della materia, una raccolta ragionata e un racconto corale delle maggiori esperienze artistiche della nostra epoca”, dal momento che l’arte contemporanea si contraddistingue per “la sua ‘liquidità’ e la fitta rete di relazioni che intesse con la nostra vita sociale, economica e culturale la rendono difficile da indagare in modo ordinato ed esaustivo”.