Non è tutto rose e fiori: la retrospettiva di Georgia O’Keeffe al Centre Pompidou

Georgia O’Keeffe è una delle artiste donne maggiormente rappresentative del secolo scorso per quanto riguarda l’arte americana. Ma come tutti gli esponenti più famosi di determinati periodi o movimenti, ha raggiunto fama mondiale in modo specifico per alcune delle sue opere.

Ma ciò non vuol dir che la sua produzione artistica negli anni si sia concentrata esclusivamente sulla riproduzione di grandi elementi floreali variopinti: la neo-inaugurata retrospettiva del Centre Pompidou vuole raccontarci proprio questo, ripercorrendo una lunga e variegata carriera che attraversa dei punti salienti nelle avventure estetiche che hanno caratterizzato quei decenni: dalle esperienze precisioniste e moderniste fino a un’estetica spintamene astratta.

 

Georgia O’Keeffe, Jimson Weed:White Flower No. 1, 1932 – Courtesy Sole24Ore

 

Il senso della mostra si propone quindi di analizzare le vicende vissute dall’artista in ordine cronologico, per mostrare la sua evoluzione, le influenze e gli stimoli che dall’esterno hanno provocato una reazione nelle sue opere.

Particolarmente rilevante in questo percorso non poteva che essere la figura di Alfred Stieglitz: grazie alla sua galleria entra in contatto con il meglio dell’arte europea contemporanea, ma soprattutto espone per la prima volta le sue opere.

 

Georgia o’Keefee, New York Street with Moon, 1925 – Courtesy useo Nacional Thyssen-Bornemisza

 

Una relazione artistica che diventa un amore, in un legame indissolubile tra i due aspetti che ha indubbiamente permesso l’affermazione di Georgia, grazie alle conoscenze di Alfred, che hanno sublimato un talento già di per sé esistente, che l’ha portato ad essere la prima artista donna nel Moma. Un traguardo che inizia ufficialmente quella strada di disconnessione del talento artistico dal genere maschile, che negli anni permetterà di aprire le porte ad artisti ed artiste, con sempre meno pregiudizi e di distinzione, come puro apprezzamento dell’opera e della creatività in quanto tale.

Dai fiori ai paesaggi, ai deserti, ai grattacieli, viene così sviscerata una carriera appassionante quanto forse troppo poco conosciuta, ma che ha sicuramente influito nelle sorti della pittura americana novecentesca e nel ruolo delle artiste donne all’interno della società contemporanea.

 

Georgia O’Keeffe – Courtesy The New Yorker