“Non sei mai troppo vecchio per porti un nuovo obiettivo o sognare un altro sogno”
#MercoledìFilosofico #7

“Non sei mai troppo vecchio per porti un nuovo obiettivo o sognare un altro sogno”

Il nome di Pontormo si è legato a quello della dinastia dei Medici proprio a partire dalla realizzazione di questo ritratto di Cosimo il Vecchio, commissionato in realtà da Goro Gheri – membro dell’amministrazione pubblica fiorentina di inizio Cinquecento il cui nome era legato a quello del mediceo duca di Urbino Lorenzo, proprio per rendere omaggio al capostipite della famiglia, forse su richiesta di Giovanni de Medici (più noto come papa Leone X).

 

Pontormo, Ritratto di Cosimo il Vecchio – Courtesy Uffizi

 

Dal momento che Cosimo era già deceduto da qualche decennio, l’artista si ispira all’unica sua raffigurazione superstite tratta da una medaglia quattrocentesca, di cui viene ripresa l’iconografia: viene ritratto di profilo, con copricapo e cappa.

Le tre P lo indicano come Pater Patriae Parens, dal più vecchio l’alloro (simbolo della famiglia) ne nasce uno nuovo a indicare la continuità della stirpe, come conferma il cartiglio che con un passo dell’Eneide spiega che un ramo spezzato non indebolisce l’altro. Cosimo il Vecchio, che ha avviato il grande regno mediceo, si erge a simbolo della sua dinastia intera: per la famiglia non deve ancora essere troppo tardi per avere nuovi obiettivi, per credere ancora nella propria forza.

 

Ghirlandaio, Ritratto di Vecchio con nipote – Courtesy frammentiarte.it

 

I sogni dell’ormai anziano banchiere fiorentino Francesco Sassetti dai suoi occhi si riflettono in quelli del giovane nipote, con un velo quasi di tristezza forse dovuto proprio all’età avanzata.
Ghirlandaio lo ritrae con cura e in ogni sua imperfezione, senza per questo eliminare quel senso di saggezza e arguzia che lo contraddistinguono.

È un ritratto privato, senza splendori ma con una forte atmosfera affettuosa, che incanta in quel particolare rapporto che sembra esserci tra nonno e nipote, forse perchè il primo più vicino alla morte sa che sarà il secondo a poter realizzare tutti quei sogni e quei desideri che lui in vita non era ancora riuscito a realizzare.