“Punto di equilibrio”: il nuovo MAXXI L’Aquila simbolo dell’arte che cura le ferite

Palazzo Ardinghelli nasce in seguito agli eventi sismici del 1703 che rientrano sotto il nome di Grande Terremoto, che avevano fortemente colpito l’Abruzzo e in particolare L’Aquila.

Lunghi sono i lavori per la sua realizzazione: dopo una iniziale fase di lavori nella prima metà del Settecento, viene effettivamente completato solo nel 1955.

Ma gli eventi sismici torneranno a creare problemi: il terremoto del 2009 lo rende inagibile, ma i lavori di restauro vengono resi possibili grazie a un ingente finanziamento russo. Il ministro Franceschini sceglie di inserirlo nel “Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali” per renderlo sede espositiva e museale: proprio qui nasce l’idea di ospitare quindi una sede del MAXXI di Roma.

 

Palazzo Ardinghelli dopo il terremoto del 2009 – Courtesy MAXXI L’Aquila

 

Ma questa nuova sede non vuole essere non vuole essere solo un satellite del museo romano, quanto piuttosto un’istituzione che dialoghi con il territorio in cui si colloca, con un legame forte ma allo stesso tempo con un’identità indipendente.

L’effettiva apertura al pubblico è stata inevitabilmente rimandata a causa della situazione pandemica, ma il 28 maggio 2021 il museo viene finalmente inaugurato e sarà ufficialmente aperto dal 3 giugno.

La mostra scelta per questo nuovo inizio è “Punto di Equilibrio”, curata da Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi – direttore dello stesso MAXXI L’Aquila.
L’esposizione riunisce opere di grandi maestri provenienti dalla collezione di Roma, insieme a installazioni site specific di artisti appositamente scelti.

 

Palazzo Ardinghelli – Courtesy MAXXI L’Aquila

 

Tra questi rientra Ettore Spalletti, a cui la mostra stessa è dedicata, dal momento che non ha potuto vedere la realizzazione definitiva della sua opera a causa della morte avvenuta nel 2019.
L’opera di Spalletti si concretizza in una colonna inserita in una delle cappelle, la quale si erge verso della cupola che copre lo spazio.

Pensiero, spazio, luce sono i termini attorno ai quali le opere sono state scelte, in un dialogo con il luogo in cui si trovano, per esprimere appieno la rinascita di un edificio, quindi di una città e di un territorio grazie all’arte e alla cultura.

 

La colonna di Ettore Spalletti – Courtesy MAXXI L’Aquila