Spencer Tunick: i corpi umani protagonisti della fotografia

La fotografia, spesso lasciata in secondo piano, sta trovando sempre di più il suo posto nel panorama artistico grazie a diversi autori contemporanei, tra cui non possiamo non citare Spencer Tunick.

Durante il suo percorso artistico, il fotografo statunitense si è sempre concentrato sul nudo: dagli inizi, negli anni ‘90, fino ad oggi, la sua ricerca lo individua il nudo come elemento centrale, valorizzato grazie a medium come fotografia e video: esempio chiaro del suo percorso artistico è la mostra “I Nudes” realizzata a Palermo nel 2018.

 

Spencer Tunick, I Nudes (2018) – Courtesy of Comune.palermo.it

 

I suoi soggetti sono quindi stati al centro di forti dibattiti: in realtà, fotografando modelli nudi individua il rapporto tra individuale e collettivo, privato e pubblico, spesso in spazi aperti, in contatto con abitazioni e luoghi dedicati a socialità e relazioni.
Tunick si concentra soprattutto sulle problematiche caratteristiche della sfera pubblica, dal punto di vista sociale, legale e politico.

Una delle sue prime installazioni è “Reaction Zone”, a New York: si tratta di una serie di quindici fotografie di corpi nudi nelle strade della Grande Mela, di cui fanno parte “Monumentum (1996)”, “New York (1997)” e “Connections (1996)”.

 

Spencer Tunick, New York (1997) – Courtesy of spencertunick.com

 

Non lavora solo negli Stati Uniti, ma grazie al suo lavoro “Naked States” si sposta anche a Roma, Vienna, Sydney e alla Biennale di San Paolo dove, nel 2002, gli furono commissionate delle installazioni site-specific come “Brazil 1 (2002)”, dove è evidente l’unione tra architettura e nudo.

La sua arte vuole unire popoli e culture grazie al nudo, nonostante il tabù che attorno ad esso spesso si crea. Particolare importanza viene data ai modelli, volontari ed il cui coraggio si rivede nelle sue opere; nel 2007 si è raggiunto il record per il maggior numero di persone fotografate, ben 18mila hanno infatti posato nella piazza principale di Città del Messimo, El Zòcalo.

 

Spencer Tunick, Brazil 1 (2002) – Courtesy of Artnet.com