Un omaggio a Robert Capa: la mostra al Mudec di Milano

In occasione dei 110 anni dalla nascita di Robert Capa, il Mudec – Museo delle Culture di Milano gli rende omaggio con una mostra personale intitolata “Robert Capa. Nella Storia”. 

Curata da Sara Rizzo, realizzata in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, la mostra ripercorre i principali reportage di guerra e di viaggio di Capa, portando i visitatori in un percorso nella memoria e nella storia del Novecento. 

Robert Capa, pseudonimo di Endre Ernő Friedmann, agli albori della sua carriera venne definito dal Picture Post come il più grande fotoreporter di guerra del mondo, e così si dimostrò. 

Per primo inventò la figura del fotogiornalista come testimone, adottando una specifica etica lavorativa che può essere riassunta nel suo celebre aforisma “se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”. 

Robert Capa, Palazzo Roverella / © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos – Credits: Palazzo Roverella

Capa racconta la sofferenza, la miseria e il caos che uno i periodi più bellicosi della storia del Novecento hanno portato e per farlo si immerge, armato solo di macchina fotografica, nei luoghi e nella vita dei soggetti. 

In questa mostra vengono raccontati i più grandi reportage in bianco e nero realizzati dal fotografo, in cui il file rouge è l’azione. 

Sette sezioni per raccontare sette momenti fondamentali della storia del secolo scorso come, ad esempio, la guerra civile spagnola, l’invasione giapponese in Cina, la Seconda Guerra Mondiale o la guerra in Indocina (1954).

Robert Capa, Folla in festa per la liberazione della città Parigi, Francia, 25 agosto 1944 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos – Credits: Arte.it

Le immagini sono accompagnate da una rara intervista rilasciata da Capa nel 1947, in cui egli affermò: “Come fotografo di guerra, spero di restare disoccupato fino alla fine della mia vita”. 

L’attenzione verso i protagonisti e le vittime di questi avvenimenti si ritrova nella mostra che fino a gennaio 2023 viene ospitata dal Palazzo Roverella di Rovigo: un’analisi approfondita del fotografo, della sua arte e della sua vita attraverso gli scatti più (e meno) noti, che articolandosi in nove sezioni raccontano la storia di un personaggio e del secolo che ha vissuto in prima persona.