Van Gogh – news da Amsterdam, tra un disegno ritrovato e una nuova fragranza

I ritrovamenti e le conseguenti autenticazioni di opere fino a quel momento erano rimaste sconosciute o erano date per disperse suscitano sempre entusiasmo tra gli studiosi, ma anche tra gli appassionati, a maggior ragione se si tratta di produzioni di artisti particolarmente noti e amati.

Ed è proprio questo il caso che ha coinvolto il Van Gogh Museum, che ha comunicato di aver autenticato uno schizzo dell’artista mai esposto prima, che fino a quel momento era nelle mani di un collezionista privato (la famiglia, dopo averla acquistata dal pittore Henk Bremmer, l’aveva custodita per generazioni) e che risulta essere uno studio per uno dei suoi più noti disegni – Worn Out.

 

Study for “Worn Out” – Courtesy @vangoghmuseum – Twitter
Worn Out – Courtesy Van Gogh Museum
At Eternity’s Gate – Courtesy Van Gogh

 

Ed è stato proprio il proprietario ad andare al museo con l’opera in mano, che è stata velocemente riconosciuta in quanto realizzata con una grafite particolarmente amata e molto utilizzata dall’artista, su carta filigranata.

Intuitiva è stata anche la datazione, risalente al 1882, come si evince da alcune sue lettere relativa a quel periodo, in cui viveva con una donna a L’Aia: proprio in una di queste, rivelava al fratello Theo che aveva realizzato che ritraevano un anziano in quella posizione, di cui voleva poi realizzare una litografia – come aveva poi dichiarato in un’altra lettera a un collega Anthon van Rappard: ed effettivamente troviamo riscontro concreto di queste affermazioni, nell’opera “At Eternity’s Gate” realizza appunto a sua volta nel 1882 a L’Aia.

 

Vincent Van Gogh, Mangiatori di Patate – Courtesy Finestre sull’Arte

 

Ovvia decisione del museo, per celebrare la scoperta, è stata di organizzare un’esposizione delle tre opere-parenti affiancate. A queste, farà compagnia negli spazi museali anche la mostra-dossier “The Potato Eaters: Mistake or Masterpiece?”, che da ottobre indagherà il contesto che ha portato alla creazione dei più che noti “Mangiatori di patate”, tra significati e critiche.

Risale a quest’estate invece la notizia relativa alla partnership del Van Gogh Museum con la casa di profumi Floral Street, proprio per creare una linea di fragranze ispirata alle opere dell’artista, per offrirne una nuova modalità di lettura.

È stata così presentato il primo risultato di questa collaborazione: “Sunflower Pop” è l’eau de parfum con note fruttate e agrumate, che da agosto ha dato vita alla controparte profumata del dipinto “Girasoli”.

 

Sunflower Pop – Courtesy Van Gogh Museum